ANNO OMEGA

Quando

23 Ottobre 2025 - 26 Ottobre 2025    

ANNO OMEGA, (quando tutto ebbe inizio), di Maria Letizia Avato. Regia di Marco Belocchi. Musiche originali di Fabio Bianchini. Video di Maria Letizia Avato e Marco Belocchi. Con Grazia Rita Visconti, Paolo Ricchi, Maurizio Castè, Marco Belocchi.

Associazione Genta Rosselli.

I due atti unici di Anno Omega ruotano attorno ad un cardine disegnando una spirale infinita che racconta la ciclicità dell’Universo. I testi prendono spunto dal concetto religioso e filosofico della ri-creazione incessante del Tutto, presente nel pensiero del filosofo neoplatonico Plotino, nell’Induismo, come poi nel Buddismo, e affrontato, in tempi più recenti, da Mircea Eliade, Erwin Schrödinger, David Kellogg Lewis e molti altri.

Nel primo atto: Anima sola, tratto da un racconto della stessa autrice, premiato nell’ambito del premio M.Yourcenar e pubblicato dalla Montedit, assistiamo al ricongiungimento delle anime ai corpi; là dove le anime, ormai totalmente sublimate e libere della sofferenza inevitabile della vita incarnata, si avviavano alla totale fusione con Dio, vengono fatalmente rapite dalla musica e dai versi di una poesia di Nazım Hikmet, ti amo come che le risveglia dal loro destino segnato richiamandole alla vita umana. Fascinate dal tormento, dall’amore, dai sensi, dal dolore e dalla passione compiono un atto sacrilego, barattando la Luce divina con la Poesia, l’Eterno con l’Effimero.

Nel secondo atto Tutti pensarono, tutti credettero, anch’esso tratto da un racconto dalla stessa autrice e pubblicato nell’opera Isole Nella Rinnovata Incertezza pubblicata dalla casa editrice Lithos, si assiste al bizzarro e surreale dialogo fra Ambrosius (il Creatore) e Felice (il folle), sagacemente contrappuntato dalla voce narrante. Dio dipinge la sua ennesima creazione e Felice, il mentecatto, da un lato e senza fiatare lo osserva, sino a quando, per una fortuita circostanza i due cominciano a dialogare. Hanno punti decisamente contrastanti e l’Eterno si rivela ben presto, molto meno Onnisciente del suo folle interlocutore. Dio ritiene di essere artefice di una creazione perfetta, Felice lo mette dinanzi alla realtà facendo notare al suo ideatore, e anche a tutti noi, la natura bacata delle reiterate creazioni in quanto indissolubilmente legate al Male di cui sono intrise, perché Ambrosius stesso ne è composto. Lo svelamento farà cadere il terribile incantesimo? Dio saprà guardare se stesso nello specchio di Felice? L’umanità sarà al fine libera dal Male?