
IL GRANDE URLO – ELETTRA VS CLITENNESTRA
di Elena Fanucci.
Regia e ambientazione scenica Franco Gervasio.
Costumi Laura Strambi.
Musiche Paolo Conte.
Con Barbara Scoppa.
Contro la crudeltà di Clitennestra, si oppone Elettra: dolore e sofferenza, vissuti ormai in una
dimensione di alienazione e di esaltazione. Tutto è già accaduto: l’omicidio di Agamennone da parte
di Clitennestra con la complicità dell’amante Egisto. L’uccisione di Ifigenia, primogenita di
Clitennestra, che Agamennone non esita a sacrificare come vuole il sacerdote Calcante, per ingraziarsi
gli dei verso la conquista di Troia. Di fronte a tutto questo male, Elettra è accecata dal dolore e
progetta la vendetta. Lo stesso era valso per Clitennestra: ha tramato e compiuto l’assassino del marito – per la verità tornato da Troia con un’amante – per gelosia? O per conquistare a sua volta il trono?
Non è stata sola ad organizzare l’omicidio; il suo amante Egisto era al suo fianco. Perché forse ha
visto nella morte di Agamennone l’opportunità di diventare, se non il re di Argo, comunque l’uomo
che sta al fianco della regina? Cinismo. Chi ha strumentalizzato chi? Elettra, è di conseguenza la
figlia che diventa un pericolo per la madre. Certo. Vuole vendicare l’uccisione del padre, non accetta
di subire. Come scrive l’autrice nella sua nota al testo “Il libero arbitrio diventa così una conquista
tutta umana e guida i comportamenti di Elettra, che attraverso la morte della madre rifonda il ruolo
della donna nella storia, senza intermediazione divina. Prende coscienza della sua parte maschile e
agisce. Il testo è una riflessione sulla profonda trasformazione antropologica che sta attraversando
l’umanità, senza sottotesti a cui fare riferimento. Di fronte a un femminile che utilizza gli strumenti
della seduzione e della manipolazione per gestire un potere occulto opposto a quello maschile, si
contrappone un femminile limpido nelle sue intenzioni, determinato e lucido. Introietta il maschile
del fratello Oreste e compie lei il matricidio.” E questa riflessione viene da Barbara Scoppa, che
interpreta Clitennestra: “…si utilizza il Mito per dare una lettura sempre attuale delle dinamiche che
muovono le azioni umane. Anche per questo il testo è attualissimo alla luce della storia di oggi, che
si macchia continuamente di sangue per affermare il malpotere a costo di morte e sopraffazione. Un
potere scevro dal male è ancora oggi un’utopia, l’impotenza per mancanza di potere e di controllo gli
uni sugli altri può anche generare follia”.
ELENA FANUCCI si diploma presso la scuola di recitazione dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico e si
laurea in Lettere, Discipline dello Spettacolo con una tesi sul Teatro di Narrazione. Da allora svolge la sua
attività di attrice sia in ambito tradizionale che di ricerca. Dal 1993 comincia la sua esperienza d’insegnamento
di teatro. Dall’incontro con Alda Merini nasce l’esigenza della scrittura teatrale che si traduce nell’elaborazione
del primo monologo, al quale seguiranno numerosi altri testi, molti dei quali premiati (“Premio Claudia
Poggiani 2011” S.I.A.D., “Premio Autori Italiani 2012” Sipario, “Premio Arlecchino C.A.S.A.S. 2015”
Sipario, “Premio Sipario Portale dello Spettacolo 2019”). Attualmente è docente di Lettura espressiva e
Tecniche di narrazione orale presso la Scuola d’Arte Drammatica del Teatro Quirino di Roma, che integra con
una intensa attività di coaching individuale nel campo della recitazione.
FRANCO GERVASIO ha lavorato molti anni al Teatro Stabile di Torino dove ha realizzato regie e scene.
Ha diretto Vittorio Gassman, Ottavia Piccolo, Micaela Esdra, Gea Lionello, Magda Mercatali, Walter Chiari,
Giuseppe Pambieri, Andrea Giordana, Renzo Palmer, Cochi Ponzoni. Ha ospitato nei suoi spettacoli teatrali e
televisivi i danzatori Daniel Ezralow, Carolyn Carlson, Michele Abbondanza, Roberto Castello, Luciana
Savignano, Raffaella Giordano e i musicisti Paolo Conte, Franco Battiato, Giora Feidman, Alfio Antico, Lou
Dalfin, Riccardo Cocciante. Ha lavorato con Antoine Vitez al Théâtre National de Chaillot per l’École National
de Théâtre e come assistente alla regia. Ha realizzato spettacoli al Festival d’Automne e al Beaubourg – Centre
Pompidou. Ha messo in scena le opere Pigmalione di Donizetti e La Canterina di Haydn, Nabucco, Traviata,
Carmen, Rigoletto, Barbiere di Siviglia.