MARIONETTE IN CERCA DI MANIPOLAZIONE

Quando

6 Novembre 2025    

MARIONETTE IN CERCA DI MANIPOLAZIONE, Regia di Damiano Privitera. Marionette, costumi, scenografie di Georgina Castro Küstner e Damiano Privitera. Con Laura Bartolomei e Damiano Privitera.

Teatro del Lavoro, Pinerolo (TO).

 È uno sguardo acido, allo stesso tempo satirico, verso le regole che reggono la nostra società: la solitudine, la morte, il tempo che passa, i rapporti umani, la frivolezza della vita. Il burattinaio conserva un distacco del tutto originale che gli permette di osservare, di denunciare il tutto con umore e sarcasmo. L’ironia rimane il segno distintivo.

I quadri:

Pulcinella e la morte – Il peso del tempo grava sulle tradizioni e sui ricordi di un’epoca dove ciascuno si prendeva dei momenti per guardare, ascoltare, ed essere in armonia con ciò che lo circondava. Scene di emozione che immergono Pulcinella in una solitudine anonima. Nel caos anestetizzante dei passanti frettolosi e dei rumori della città, Pulcinella rischia di non esserci più, sparendo così quelle radici che arricchiscono e danno forza al presente.

Intermezzo musicale – Sono solo due, la Cantante e il Pianista. Però un duo può essere a volte esplosivo. Pianista matto, Cantante lirica eccentrica: la loro relazione professionale finirà nella morte e nel ridicolo… Una storia di rapporti umani trattati con umore delirante e impertinenza.

Capricho Español – Musica e urla, balletto e movimenti scomposti sono la cornice visibile e surreale; ma morte e vita, amore e sofferenza sono i territori dell’immaginario reale. La corrida è un confronto tra l’Animale-Toro e l’Uomo-Torero, figure particolari, fuse l’una nell’altra intimamente, nella carne e nel sangue, che si avvinghiano con ritmo ed eleganza; un rituale pagano e arcaico, sospeso nel tempo indefinito: passato, presente, futuro. Le figure vivono il loro inevitabile viaggio fino a raggiungere, con precisione, un’elegantissima morte. Una corrida è una corrida è una corrida…

Cerebral Circus – Come sul filo della vita, un Uomo gioca all’equilibrista, si trasforma in clown, attraversa momenti di magia, il tutto in un continuo capovolgimento delle proprozioni dimensionali. Il tempo passa come un gioco nel quale vengono continuamente cambiate le regole, così difficile da comprendere come un equilibrista di se stesso, una donna senza corpo, un bambino meccanico; tutto così aleatorio, futile ed effimero che può esistere tanto nella magia dello spettacolo come in quella della esistenza.